Home

Con questo spazio web ho pensato di mettere a disposizione degli studiosi e cultori di archeologia i miei scritti e la mia fototeca comprendente ca. 1800 immagini tutte digitalizzate.

INTRODUZIONE

Al momento della mia nomina (1985) a Ispettore onorario per l’archeologia, da parte del Ministero per BB CC, il problema della tutela dei beni archeologici nell’area a nord-est di Roma, identificabile grosso modo con i territori degli antichi centri di Nomentum, Ficulea e Corniculum, si presentava in termini drammatici. 

L’area. ricadente nei comuni di Guidonia Montecelio, Mentana, Palombara, S, Angelo e Marcellina, rappresentava infatti un esempio calzante di quella che Martin Frederiksen (Journal of Roman Studies XVI, 1976, p. 249),insigne topografo e storico, nel 1976, aveva definito shoking devastation of Italy’s antiquity, esortando i giovani archeologi a documentare e studiare quello che era rimasto, prima che fosse troppo tardi (before is too late). 

Cento anni dopo le esplorazioni di Th. Ashby – la Campagna Romana si è effettivamente trasformata – ma non, purtroppo, in quel’immenso giardino (huge garden), quale era ai tempi dell’Impero romano, come sperava l’illustre esploratore e studioso inglese.

La spiegazione del perché le continue distruzioni delle memorie storiche nella Campagna Romana siano divenute ormai una regola, sta nella continua trasformazione dei terreni – a partire dal secondo dopoguerra – da appezzamenti agricoli in aree edificabili, per poter lucrare sulla differenza di reddito. 

Sono ormai lontani i tempi in cui anche i più umili degli abitanti di Montecelio menzionavano con orgoglio le antichità del loro paese, e lo studioso locale don Celestino Piccolini affermava che le vestigia antiche sparse per il territorio avrebbero formato la gloria del nuovo Comune di Guidonia Montecelio.

Distruzioni del Patrimonio Archeologico operate nel territorio e loro cause

Lavori agricoli 

I danni causati al patrimonio archeologico esistenti nel territorio da lavori agricoli sono senz’altro vastissimi, anche se per lo più inconsapevoli e non facilmente valutabili. 

Opere pubbliche

Anche in occasione di opere pubbliche eseguite nel territorio non sono mancate distruzioni. Tra le più gravi va ricordata quella, avvenuta nel 1970, durante la costruzione del campo sportivo di Montecelio, della grande piscina ovale e di altri resti appartenenti al complesso della grande villa romana della Poscina

In seguito, all’inizio degli anni Novanta la costruzione di due edifici scolastici a Guidonia, in via Palermo a Villalba, e in via Rosata a Collefiorito, hanno gravemente danneggiato le strutture di due ville romane 

Più recentemente nel 1998, i lavori per la realizzazione del nuovo Centro Agroalimentare di Roma (CAR), nella Tenuta del Cavaliere, nonostante il controllo preventivo della Soprintendenza, stavano per distruggere una villa particolarmente importante detta dell’Ercole fanciullo. 

Oggi la legge (109/2005) sull’archeologia preventiva, che prescrive l’invio alle Soprintendenze, per l’approvazione di competenza, di tutti i progetti preliminari di infrastrutture e lavori pubblici in generale ha eliminato la possibilità di distruzioni di beni archeologici in occasione di lavori pubblici.

Cave 

Per quanto riguarda le numerosissime cave presenti nel territorio per l’estrazione di tufo, pozzolana e travertino – quest’ultime in particolare a Guidonia-Villalba – le distruzioni operate sono state addirittura radicali. 

L’esempio, emblematico al riguardo, è fornito da quanto avvenuto a Guidonia-Villalba, nella zona di Valle Pilella, dove una villa rustica di epoca romana con torcularium e mosaici ottimamente conservati, riportata alla luce dalla Soprintendenza archeologica del Lazio nel 1975, fu completamente distrutta tre anni dopo da una cava di travertino. 

Espansione edilizia

Le distruzioni causate dall’espansione edilizia sono senz’altro la nota più dolente fra tutte quelle presenti nel territorio. Basti pensare che, delle molte frazioni dei comuni del territorio, non una si può dire sia sorta su un piano urbanistico autorizzato e si è calcolato esistano nel territorio circa diecimila ville e villette, centinaia di palazzine e una serie infinita di casette, frutto dell’edilizia cosiddetta “spontanea”. 

Scavi clandestini

Per quanto riguarda la piaga degli scavi clandestini, questa non è certo nuova nel territorio in questione, ma si è sviluppata notevolmente negli ultimi anni; per cui oggi, accanto a sprovveduti “cercatori locali”, operano veri e propri “professionisti”, senza scrupoli che battono incessantemente palmo a palmo le zone archeologiche per saccheggiarle.

Nel territorio, la “madre di tutti gli scavi clandestini”, deve essere considerata quella nel corso del quale è stata rinvenuto il gruppo scultoreo raffigurante la Triade Capitolina

Discariche

Parlando di discariche non si può infine ignorare il paradosso costituito dalla presenza di una grande discarica per RSU, quella dell’Inviolata a Guidonia, – oggi in via di bonifica – di una villa ubicata nel cuore del Parco archeologico naturalistico regionale dell’Inviolata, istituito con la Legge Regionale  20 giugno 1996 n. 22., oggi entrato a far parte del Parco dei Monti Lucretili